In Te Domine Speravi

Anno Composizione: 1994 - 95
Organico: coro (o 4 voci sole), organo e orchestra da camera
Edizione: Casa Musicale Sonzogno

“In Te Domine speravi, non confudar in aeternum” è il versetto conclusivo del Te Deum. Nei testi liturgici è spesso presente il concetto di “eternità” (intesa in entrambe le direzioni temporali, prima e dopo il tempo umano, il tempo storico:“in saecula saeculorum”, “non erit finis”, ma anche “ante omnia saecula”) così come quello di infinito, espresso il più delle volte dal semplice concetto di “Dio”, il che è esattamente la stessa cosa.
Il cercare di dare senso metaforico all’inconcepibile idea di infinito (o di eternità) è stata spesso tentata dalla musica. In questo senso alcune forme, come il rondò o la passacaglia, e alcuni procedimenti come il perpetuum mobile o il canone infinito, fondati sul concetto di ripetitività e di circolarità possono richiamare in qualche modo l’idea di infinito. Forse la realizzazione concettualmente più alta (forse perfetta) dell’idea di eterno (in senso temporale) e di infinito (in senso direzionale) è quella del quinto canone “per tonos” dell’Offerta musicale di Bach, dove la musica, realizzando una peculiare forma a spirale, sale ogni otto misure di un tono secondo un procedimento virtualmente inestinguibile: una autentica musica dell’intelletto, irrealizzabile nella completezza della sua concezione (si può immaginare l’attacco come l’innesco di una reazione a catena, che superando la soglia dell’udibile, raggiunga, in un tempo infinito, le frequenze dell’infinito, e con esse Dio) e, in questo rapportarsi all’idea di uno svolgimento senza fine, superiore al concetto eterno, ma statico, del canone perpetuo. La perfezione non può essere replicata: la ripetizione, alla fine del mottetto, del versetto iniziale “In Te Domine speravi” vuol solo suggerire l’idea di una inestinguibile ciclicità. La perfezione resta Bach. “In Te Domine speravi”, dedicato a don Oscar Carbonari (1921-2001), in occasione del cinquantesimo anno di sacerdozio, è stato poi inserito come brano conclusivo del Te Deum per coro e orchestra.
In Te Domine speravi