La nebbia di Hietzing

Anno Composizione: 1998
Organico: clarinetto e quartetto d'archi
Edizione: Casa Musicale Sonzogno



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La nebbia di Hietzing

Hietzing è il quartiere di Vienna dove è sepolto Alban Berg: a lui e al suo mondo scomparso è ispirato questo quintetto.

"Sulle colline a ovest di Vienna, poco distante da Schönbrunn, il castello degli Imperatori, c’è il piccolo sobborgo di Hietzing. Dalla collina di Hietzing, l’inverno, si vede Vienna, fredda e silenziosa. Durante l’inverno, nei giorni senza vento, ogni mattina da Vienna si alza una nebbiolina leggera, che avvolge Hietzing alle prime luci dell’alba, e resta lì, a galleggiare fino a sera.

A Hietzing, poco fuori del villaggio, c’è un piccolo cimitero, il cimitero di Hietzing. Il cimitero di Hietzing, è quasi sempre vuoto e silenzioso. I suoi ospiti, per lo più, sono morti da lungo tempo e non hanno più amici o parenti che vadano a far loro visita. Sono morti da tempo, come la città che tutti abbiamo nel cuore, e che giace tranquilla alle sue spalle, immobile come l’aria rigida di nebbia. La nebbia di Hietzing rende il cimitero ancora più silenzioso, ancora più immobile.

Ogni tanto, dicono, un suono lontano (sempre più lontano) risuona fra le tombe e i cipressi. Sembra un clarino, o forse un quartetto. Ma probabilmente è solo un’impressione, fra quei grigi e quei verdi, scuri e freddi, che compaiono e scompaiono nella nebbia.

Dicono che qualche volta però, il suono ritorna a farsi più chiaro. Che sembra quasi di riconoscerlo. Sono i pezzi per clarinetto, quelli sentiti a Vienna all’inizio del secolo, che fecero scandalo, o la Suite Lirica che lasciò esterrefatto il grande Schönberg, lui, che di quartetti ne aveva già scritti quattro. E di nuovo, com’era venuto, quel suono, scompare di nuovo, in mezzo alla nebbia.

Nel cimitero di Hietzing, sotto gli alberi, nascosta da foglie e rampicanti, c’è una croce di legno, ad indicarci una piccola tomba, diversa e uguale a tutte le altre. E’ ancora lì, nel cimitero di Hietzing, da quando venne piantata in quel freddo dicembre del 1935. Un nome, un nome soltanto, è inciso sul legno: Alban Berg."

Carlo Pedini 1999